No ad AVS 21
Riforma AVS 21, parola alle lavoratrici e ai lavoratori
Il Sindacato Unia Ticino e Moesa, tra il 22 e il 27 agosto, nell’ambito di una settimana d’azione nazionale contro la riforma AVS 21, promuoverà una consultazione tra le salariate e i salariati della regione, che si potranno così esprimere su questo importantissimo oggetto in votazione il prossimo 25 settembre. Denominata “La democrazia sui posti di lavoro: consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori sulla Riforma AVS 21”, l’iniziativa verrà presentata ai media nell’ambito di una
Conferenza stampa
Giovedì 14 luglio alle 10:30
c/o il Segretariato di Unia in Via Vedeggio 1 a Manno (Uovo di Manno)
Saranno presenti:
- Giangiorgio Gargantini, Segretario regionale Unia Ticino e Moesa
- Chiara Landi, Responsabile del Settore Terziario Unia Ticino e Moesa
- Vincenzo Cicero, Responsabile del Settore Industria Unia Ticino e Moesa
In attesa di incontrarvi, ringraziamo anticipatamente per l’interesse che vorrete prestare all’iniziativa e vi trasmettiamo i nostri più cordiali saluti.
No ad AVS 21
No a una riforma a scapito delle donne!
La riforma AVS 21 vuole far lavorare le donne un anno in più e privarle di 26'000 franchi di rendita. È uno schiaffo in faccia alle donne dato dalla lobby delle assicurazioni e dai suoi amici in Parlamento. No a una riforma a scapito delle donne!
I fatti che la riforma AVS 21 a deciso di ignorare
- I fatti che la riforma AVS 21 ha deciso d’ignorare
- Già oggi le pensioni non bastano per arrivare a fine mese.
- Ritrovare un posto di lavoro a 60 anni è quasi impossibile. È un’illusione pensare di far lavorare le persone più a lungo.
- A causa del lavoro a tempo parziale e delle disparità salariali, le donne percepiscono rendite basse.
- Dopo il pensionamento un quarto delle donne può contare solo sull’AVS per vivere.
- Una donna over 65 su sei vive in condizioni di povertà.
Invece di affrontare questi problemi, il Parlamento vuole ridurre ulteriormente le pensioni di coloro che più ne hanno bisogno! Lo scopo è risparmiare 7 miliardi sulle spalle delle donne.
Lavorare fino a 67 anni?
Questo smantellamento dell’AVS riguarda anche gli uomini. La riforma AVS 21 è infatti il primo passo verso un innalzamento generalizzato dell’età pensionabile a 67 anni o anche più per tutti. Ma se è quasi impossibile trovare un impiego a 60 anni, un innalzamento dell’età pensionabile non risolverà nulla, anzi: condannerà le persone alla disoccupazione e all’assistenza sociale.
Occorre migliorare le pensioni!
Abbiamo bisogno di pensioni migliori e di una vita dignitosa dopo il pensionamento. Non il contrario. Opponiamoci a questa riforma ingiusta e inutile perché esistono altre soluzioni, ad esempio l’iniziativa AVS x13.
Il 25 settembre:
NO all’AVS 21!