La Exten SA non dialoga e taglia i salari; i lavoratori rispondono con la lotta!

Dalle 5.00 del mattino di giovedì 19 febbraio gli operai dell’azienda Exten SA di Mendrisio, sostenuti dal sindacato Unia, hanno bloccato la produzione, rifiutandosi di lavorare. Il motivo è semplice quanto drammatico. La proprietà della Exten SA ha imposto dei tagli salariali del 26% per i frontalieri e del 16% per i residenti, naturalmente sfruttando il rafforzamento del franco svizzero sull’euro. Ai lavoratori non è stata data alcuna alternativa: se non firmi il nuovo contratto, chiudiamo la fabbrica. Il ricatto è stato imposto senza neppure presentare la benché minima cifra economica, anche solo inventata ad arte. Dei tagli salariali profondi per difendere i profitti della proprietà.

La Exten SA, di proprietà della famiglia Carlini, inizia l’attività nel 1981. L’azienda produce, lavora e commercializza materie plastiche ed affini, più in particolare film, laminati e fogli in plastica (PVC). L’Exten SA conosce un continuo e progressivo sviluppo, stabilizzando il suo fatturato attorno ai 45 milioni di euro e con una forza lavoro che si aggira attorno alle 100 unità, suddivise tra produzione (circa una cinquantina), laboratorio per la certificazione e amministrazione.

A partire da fine gennaio, senza fornire spiegazioni, la direzione annuncia ai dipendenti, presi a piccoli gruppi, la sua decisione di decurtare del 26% i salari dei lavoratori frontalieri e del 16% quelli dei lavoratori residenti! Fino ad oggi, si tratta dalla decurtazione più elevata mai registrata dal sindacato Unia da quando il padronato dell’industria (ma non solo) ha deciso di usare il franco forte per aumentare i propri margini di profitto. Le decurtazioni salariali saranno in vigore dal 1° di marzo e saranno permanenti.

Oggi, un operaio turnista alla Exten SA guadagna un salario di base pari a 3'200 franchi lordi (per 13 mensilità). Se questi proviene da oltre la frontiera, il suo salario base lordo passerà a 2'368 franchi mensili, una perdita lorda mensile di 832 franchi, ovvero di 10’816 franchi lordi su base annua! L’operaio turnista residente, calcolando sempre lo stesso salario di base lordo, vedrà passare la sua retribuzione dagli attuali 3'200 franchi ai prossimi 2'688 franchi lordi. La perdita mensile si tradurrà in 512 franchi lordi, pari a 6'656 franchi lordi annui! Detto in altre parole, il frontaliere perderà 3,4 mensilità, il residente 2,1 mensilità in un anno.

A partire dall’11 febbraio, i dipendenti della Exten SA sono stati chiamati uno ad uno, davanti a tre rappresentanti della proprietà, per firmare i nuovi contratti di lavoro.

Operai con 20 o più anni di anzianità in fabbrica si sono trovati fra le mani il nuovo contratto di lavoro, senza nessuna possibilità di riflettere, di fare alcuni calcoli, di confrontarsi con i colleghi, di discutere con la famiglia, di interpellare il sindacato, ecc.

Prendere o lasciare. Il sindacato Unia è intervenuto tempestivamente per chiedere l’apertura immediata di un confronto. La direzione ha risposto tardivamente, prendendo tempo nonostante la gravità della sua decisione e la sua rapida entrata in vigore.

Nonostante la firma dei nuovi contratti, una parte importante dei lavoratori non accetta questa nuova situazione e progressivamente nasce la volontà di reagire, di mobilitarsi e di lottare per non subire questo attacco violento. E anche per riacquistare la propria dignità.

È così che, riuniti in assemblea il 18 febbraio 2015, i dipendenti della produzione della Exten SA di Mendrisio, decidono di intraprendere un percorso di lotta, astenendosi dal lavoro, per esigere il rispetto dei propri diritti e della propria dignità. La stessa assemblea decide le seguenti rivendicazioni:

1) I lavoratori e le lavoratrici della produzione della Exten SA chiedono l’immediato ritorno alla situazione contrattuale precedente, sopprimendo quindi le modifiche contrattuali che prevedono i pesanti tagli salariali;

2) I lavoratori e le lavoratrici della produzione della Exten SA chiedono, una volta risolto il punto 1), l’apertura di un confronto franco con la direzione dell’impresa al fine di valutare, sulla scorta di tutte le informazioni finanziarie ed economiche, i problemi, veri o supposti, dell’azienda e le sue strategie future, come anche la risoluzione delle criticità emerse nella gestione della strategia aziendale;

3) I lavoratori e le lavoratrici della produzione della Exten SA decidono la creazione di una commissione sindacale d’impresa, per gestire i rapporti futuri aziendali, in particolare l’applicazione delle misure contenute al punto 2);

4) I lavoratori e le lavoratrici della produzione della Exten SA chiedono che la direzione non prenda nessuna misura disciplinare nei confronti di coloro che partecipano alla misure di lotta.