Accordo sulla tassazione dei frontalieri

 

L’accordo sull’imposizione dei lavoratori frontalieri è stato firmato tra i governi svizzero e italiano il 23 dicembre 2020, e sostituisce quello del 1974.

Questo accordo non è ancora in vigore, deve essere ancora ratificato dai due rispettivi parlamenti. La sua entrata in vigore effettiva sarà quindi il 1° gennaio dell’anno seguente queste due ratifiche (quindi probabilmente non prima del 1.1.2023 o 2024).

 

Una clausola di salvaguardia per chi lavora già in Svizzera


Tutti i lavoratori frontalieri residenti nella fascia di confine che hanno lavorato in Svizzera tra il 31.12.2018 ed oggi saranno considerati “vecchi frontalieri”. Per loro esiste una clausola di salvaguardia per cui non vi sarà nessuna modifica della situazione fiscale attuale.

Continueranno quindi a pagare unicamente l’imposta alla fonte in Svizzera. Questo, fino al pensionamento, anche in caso di cambiamento di posto di lavoro o eventuale periodo di disoccupazione. Questa clausola è estesa anche a tutti i lavoratori frontalieri residenti in fascia di confine che inizieranno a lavorare in Svizzera prima dell’entrata in vigore definitiva dell’accordo.

Chi invece inizierà a lavorare dopo l’entrata in vigore definitiva dell’accordo sarà considerato “nuovo frontaliere” e andrà in regime di tassazione concorrente, sul modello di quanto praticato oggi con i frontalieri “fuori fascia”: pagamento dell’imposta alla fonte in Svizzera e poi imposta italiana, dedotto quanto pagato in Svizzera, gli oneri sociali e la franchigia.

Accordo sindacale con il governo italiano


Grazie a un ulteriore accordo firmato in parallelo tra i sindacati e il governo italiano, questo si è impegnato a prevedere ulteriori dispositivi di accompagnamento nell’ambito della legge di ratifica dell’accordo.

Nel dettaglio, sono stati garantiti l’aumento a 10'000 euro della franchigia (oggi, 7'500), la non imponibilità degli assegni famigliari ricevuti in Svizzera, la deducibilità dei contributi obbligatori per i prepensionamenti di categoria e l’innalzamento dell’importo mensile NASPI perché tenga conto della retribuzione effettivamente percepita in Svizzera per i primi 3/5 mesi (secondo l’anzianità contributiva).

 

Entrambi gli accordi sono stati firmati dal governo italiano quindi restano validi indipendentemente dalla composizione dello stesso. In parallelo, restano sempre in vigore anche gli accordi tra Svizzera e Italia di mantenimento dello statuto fiscale di frontaliere anche in caso di telelavoro, visti i regimi di limitazione al movimento ancora in vigore a causa della pandemia di Coronavirus.

 

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